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Juliette Colbert di Maulévrier, coniugata Falletti di Barolo


Nata nella cattolica Vandea, in Francia, da nobile famiglia. A diciotto anni fu inserita nelle damigelle d'onore di Giuseppina, prima moglie di Napoleone Bonaparte. Nell'ambiente della corte francese, conobbe il marchese piemontese Carlo Tancredi Falletti di Barolo, che sposò il 18 agosto 1806, a Parigi.

L’affetto tra loro, fondato sulla profonda fede di entrambi e sulla carità, divenne col tempo sempre più forte. Il marchese era di Torino, all'epoca occupata dai francesi, città dove i due sposi si trasferirono dopo il 1814. I due vissero presso il Palazzo Barolo, di proprietà del marito, all'epoca ritrovo per l'élite culturale e politica torinese, oltre che sede di alcune opere di carità, e dove fu ospitato, fino alla morte (31 gennaio 1854) il noto patriota e scrittore Silvio Pellico, reduce dalla prigionia nella Fortezza dello Spielberg, che divenne loro segretario di famiglia. Juliette è meglio conosciuta, in Piemonte e in Italia, come la Marchesa Giulia di Barolo.

Il 21 gennaio 1991 fu avviata la causa di beatificazione e, attualmente, gode del titolo di "serva di Dio". Il 5 maggio 2015, Papa Francesco autorizzò la Congregazione per le Cause dei Santi a promulgare il decreto riguardante le virtù eroiche della Serva di Dio Giulia Colbert, Laica, Vedova e Fondatrice della Congregazione delle Figlie di Gesù Buon Pastore e delle Suore di S. Anna, dichiarandola "Venerabile".


Goditi i momenti migliori nella nostra piscina
Aperta durante la stagione calda, la nostra piscina è una vera e propria immersione nel paesaggio delle Langhe. La sua forma aggettante, con acqua a sfioro, si apre su un panorama meraviglioso di colline con, in lontananza, la cornice delle Alpi. Vi è un’area relax con scalinata di accesso interna alla vasca: l’acqua è molto più bassa e ci si può sedere godendo della calma e delle leggere bolle che rilassano tutto il corpo. Luogo perfetto per rilassarsi, è ideale per leggere un buon libro o sorseggiare un ottimo vino ammirando il paesaggio piemontese.
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Perché Relais Juliette?

A partire dal 1845, la marchesa si dedicò al perfezionamento della coltivazione e della vinificazione del celebre vino Barolo, il preferito da Carlo Alberto di Savoia, recandosi spesso presso le loro tenute e cantine nell'omonimo paese delle Langhe. La marchesa infatti, apparteneva già all'antico lignaggio di nobile tradizione enologica francese, disciplina che iniziò dai suoi antenati già circa due secoli prima nella regione di Reims, quindi nei castelli di Brézé e di Maulévrier, presso le regioni della Loira.

La storia del vino Barolo, di questo rosso davvero speciale, inizia con il matrimonio di Juliette Colbert con Carlo Tancredi Falletti di Barolo (personaggi di spicco del Risorgimento piemontese e non solo). Le origini di questo vino sono da ricercare nel vitigno da cui deriva: il nebbiolo, prima dell’intervento di questi due grandi protagonisti, dava un vino amabile, assai diverso dall’attuale. Tuttavia, vale la pena ricordare che il particolare territorio di Barolo, in qualche modo protetto dai rilievi circostanti, rende il nebbiolo ricco di sali minerali e zuccheri.

Il successo del cosiddetto “re dei vini e vino dei re” è decretato proprio da Juliette, che lo promuove alla corte dei Savoia e nelle varie corti europee. A tale proposito, si narra che un giorno re Carlo Alberto abbia chiesto alla Marchesa perché non gli avesse fatto ancora assaggiare il celebre vino che veniva prodotto nelle zone del Castello di Barolo, residenza di villeggiatura in campagna per la nobile famiglia. Dopo pochi giorni Torino assistette ad un spettacolo inedito: le vie della città furono attraversate da carri della Marchesa contenenti vino, diretti al Palazzo Reale – precisamente trecentoventicinque, uno per ogni giorno dell’anno, tolti i quaranta giorni della Quaresima.

In tal modo i Marchesi promossero il vino, regalandolo ai regnanti, offrendolo ai loro ospiti e rifornendone gli amici di ogni dove. Essendo personalità in vista e molto apprezzate, il vino Barolo ne trasse un sensibile vantaggio d’immagine. Ma Jiuliette era davvero interessata a dare un futuro e un prestigio stabile alla qualità del suo vino, per questo chiese all’amico Camillo Benso conte di Cavour la consulenza dell’enologo francese Oudart, che collaborava dal 1843 con il Conte nella produzione del vino Barolo nelle cantine di Grinzane. Camillo si concentra su questo problema: come creare un vino che duri a lungo e che possa competere con i cugini francesi della Borgogna e di Bordeaux? Sarà proprio questo personaggio a dare un contributo significativo al Barolo, vinificandolo alla francese.

Come detto, il Barolo in precedenza era un vino dolce e leggermente spumeggiante, rosato. L’uva nebbiolo matura tardivamente ed è possibile ipotizzare che a quei tempi i primi freddi interrompessero la fermentazione. Prima degli interventi di Juliette, la fermentazione avveniva all’esterno nei portici; in seguito, furono realizzate le cantine sottoterra. Creando un microclima protetto, si poté, allora, invecchiare il vino, tenendo sotto controllo la temperatura, rendendolo fermo e di notevole struttura.

Una testimonianza significativa rimane quella dello storico Massé, che scrive: “… a creare quel tipo di vino che va ora sotto il titolo di Barolo furono i Marchesi Falletti al principio dell’Ottocento, i quali lo producevano con ogni cura nelle loro estesissime tenute di Barolo…”. Precisando poi che “chi, dopo i Marchesi Falletti molto contribuì a dare fama al Barolo… fu il Conte Camillo di Cavour”. Queste preziose iniziative portano ad un vino secco e a passaggi in botti prima dell’imbottigliamento. Il successo del Barolo esplode in un tempo speciale, e di questo tempo ne è degno protagonista: il periodo che precede e corona l’Unità d’Italia; questo vino è stato alleato di Cavour nei suoi pranzi diplomatici in cui si costruiva, con la fine abilità di questo statista, la rete di accordi necessari per proclamare la nascita della nazione.

Goditi i momenti migliori nella nostra piscina
Aperta durante la stagione calda, la nostra piscina è una vera e propria immersione nel paesaggio delle Langhe. La sua forma aggettante, con acqua a sfioro, si apre su un panorama meraviglioso di colline con, in lontananza, la cornice delle Alpi. Vi è un’area relax con scalinata di accesso interna alla vasca: l’acqua è molto più bassa e ci si può sedere godendo della calma e delle leggere bolle che rilassano tutto il corpo. Luogo perfetto per rilassarsi, è ideale per leggere un buon libro o sorseggiare un ottimo vino ammirando il paesaggio piemontese.

Benvenuti a casa!

Dal 22 Giugno 2014, La Morra è inserita nel sito “I Paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato” e nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO. Relais Juliette, situato in una piccola borgata appena fuori dal centro di La Morra (2 km), ed immerso nel silenzio, si affaccia su un panorama mozzafiato nella vallata del Tanaro e sul Monviso.

Tutta la struttura è circondata da vigneti e potrete ammirare l’arcobaleno dei mille colori che ci regala ogni stagione. Suggestivo e panoramico, il Relais Juliette è una bellissima dimora di fine ‘800 e dispone di 5 eleganti camere che si affacciano sulle colline delle Langhe e sulla catena delle Alpi, ognuna decorata con colori diversi per creare emozioni e ricordi. L'area esterna della villa offre un delizioso e fresco giardino, un pergolato ed una terrazza ideali per le vostre prime colazioni e momenti di relax nella bella stagione. Per trascorrere meravigliosi momenti di pace, la piscina a sfioro, immersa nei vigneti, offre un’incantevole vista panoramica sul maestoso Monviso e su tutta la Catena delle Alpi Piemontesi.

La dimora, la natura, il panorama... questi ingredienti uniti alla calda accoglienza ed allo spirito di ospitalità, faranno si che Relais Juliette sia il luogo ideale per una vacanza di puro relax.

Vieni a scoprire la meraviglia delle Langhe
Relais Juliette si avvale della professionalità del proprio staff, fornendo un servizio costante e di altissima qualità. Raccontare le meraviglie del nostro territorio e il vasto panorama culturale che ci circonda, per farlo vivere a pieno agli ospiti, è il nostro obiettivo.